Sento sempre più spesso l’esigenza di essere autentico.
Sento sempre più spesso la necessità di lasciare andare le maschere, i personaggi, i copioni.
Sento sempre più spesso il bisogno di integrazione, integrità, unione di tutte le parti di me stesso, di unione di tutti i miei aspetti, moti e dinamiche.
Sento sempre più spesso la verità e onestà come guida e motrice del mio percorso.
Con queste nuove e incalzanti esigenze, spesso mi guardo indietro per ringraziare chi sono stato, non avrei la consapevolezza e la visione di adesso. E in questo guardare vedo quante volte ho recitato la parte migliore, più adatta e più ortodossa al palcoscenico: l’ufficio, a casa dei genitori, a casa di amici, al ristorante con i colleghi, al bar con gli amanti, lungo la strada in città, in coda al supermercato, il tutto permeato da un modo simpatico e affabile per risultare gradevole e interessante per gli altri.
Quanti contesti, quanti frattali in cui ho suddiviso la mia anima?
Perché c’era questa esigenza? Perché non ci si poteva (e tutt’ora non ci si può) mostrare Uno?
Sono così, con. i miei difetti, con i miei pregi, con le mie difficoltà e le mie forze. Ma sono questo, senza bisogno di mascherare, smussare, esaltare, rafforzare, sminuire, nascondere, omettere, superare.
Prova a pensare un attimo a tutte le volte in cui hai agito un comportamento dettato dal contesto, che bloccava il tuo vero moto interiore. Non sto parlando in generale nel corso della tua vita, ma nella sola giornata di oggi! Ecco, se invece di quell’agito comandato, fosse emerso il tuo vero te? La tua vera te? Non senti che la pancia si alleggerisce al solo pensiero?
E se il tuo ascoltatore avesse accolto qualsiasi tuo moto, senza giudizio, ma solo accolto, di modo da farti vedere come uno specchio la tua vera identità, senza filtri o aspettative? Non sarebbe stato evolutivo oltre che un sospiro di sollievo?
Credo che serva una doppia educazione: all’ascolto di se stessi senza giudizio, all’accogliere l’altro senza giudizio.
Perché in fondo, dove stiamo correndo? Chi ci sta aspettando quando scendiamo dalla ruota in cui stiamo affannosamente e rovinosamente barcamenandoci con la speranza di raggiungere qualcosa?
In questa giornata, in cui celebro il mio compleanno, mi impegno a rinascere ancora di più nell’integrità, nell’onestà e verità, nella trasparenza e nel non giudizio.
Sto esperendo il mio percorso, la mia missione, e cambiare maschera in continuazione fa deragliare il treno. Accolgo ogni mia parte con gratitudine, e porto la mia esperienza di vita così come è in tutti i contesti, allo stessa modo, senza filtri, senza vergogna, senza mutazioni del mio essere. In questa giornata rinnovo il mio impegno con me stesso che sto portando avanti da vario tempo, e che mai come ora sento sempre più importante.
Scelgo ogni giorno di essere sempre più autentico, più integro, più unico e più diverso dall’altro. Sono io, solo io, sono bellamente io. E sarò felice di accogliere la tua bellezza, nella tua integrità e diversità, nelle tue sfumature.
Buona celebrazione, a me… e a te! Qualsiasi giorno esso sia, celebralo con gioia!
Kailash Giacomo Vissani